Un’esperienza che unisce arte, cultura e sostenibilità in un dialogo tra persone e idee.
Ogni Biennale è una finestra sul mondo, una rete di visioni, storie e prospettive che attraversano confini culturali e geografici. Mark Art 2024 ha fatto di questa trama il suo cuore pulsante, trasformando una giornata veneziana in un’esperienza di connessione tra persone, idee e mondi lontani.
La Biennale come spioncino sulla complessità
Attraversare i padiglioni della Biennale di Venezia significa affacciarsi su universi paralleli, ognuno con il proprio linguaggio, i propri simboli, i propri interrogativi. Quest’anno, il tema “Stranieri ovunque”, curato da Adriano Pedrosa, ci ha invitato a riflettere su cosa significhi appartenere, esistere al margine, intrecciarsi con l’altro. Ogni padiglione è stato una lente attraverso cui osservare il nostro mondo con occhi nuovi.
Il viaggio è iniziato dalle storiche Corderie dell’Arsenale, dove il Padiglione Italia ci ha accolti con opere che parlavano di radici e orizzonti. Si è poi snodato tra i Giardini, dove il Giappone, la Polonia, l’Austria e il Canada ci hanno mostrato cosa accade quando arte, identità e memoria si incontrano. Ogni sguardo oltre uno spioncino è stato un dialogo con il presente e il futuro, un invito a ripensare chi siamo e dove stiamo andando.
Una giornata di connessioni e riflessioni
Il filo rosso di Mark Art 2024 non è stato il business, ma le connessioni umane. A ogni passo, tra un’opera e l’altra, le riflessioni condivise hanno intrecciato una rete di relazioni autentiche, costruite su domande comuni: Cosa possiamo imparare da questa visione del mondo? Come possiamo contribuire, come individui o aziende, a costruire un domani più consapevole?
La nostra guida, Luca Canal, ha saputo trasformare ogni visita in un racconto vivo, fatto di storia, emozioni e interrogativi. La sua narrazione ci ha aiutato a vedere l’arte non solo come un oggetto di contemplazione, ma come una voce con cui dialogare.
L’arte che avvicina
Anche il pranzo, presso l’Osteria San Isepo, ha raccontato qualcosa. I sapori del territorio veneziano, serviti con cura, hanno contribuito a creare un momento di convivialità in cui i partecipanti hanno potuto conoscersi davvero. Tra un piatto e una riflessione, l’arte ha continuato a fare il suo lavoro: creare ponti, abbattere barriere, mettere in contatto le persone.
Nuove prospettive, nuovi legami
Mark Art 2024 non è stato solo un evento, ma un invito a guardare oltre. Oltre i confini fisici, oltre le distinzioni tra cultura e business, oltre le convenzioni che spesso ci impediscono di osare. I dialoghi nati tra i partecipanti hanno acceso scintille che si riflettono ancora, non solo nei progetti che stanno nascendo, ma nel modo in cui ognuno di loro tornerà a guardare il proprio mondo.
Guardare insieme oltre lo spioncino
La Biennale ci ha ricordato che l’arte non si limita a esistere nei musei o nei padiglioni: vive nelle conversazioni, nei legami, nelle idee che portiamo con noi. Questo è lo spirito che porteremo avanti con Mark Art: continuare a creare esperienze che ci avvicinino, ci ispirino e ci permettano di vedere il mondo con occhi nuovi.
Alla prossima finestra sul mondo.